Da tre anni, come Istituto, ci siamo posti l’obiettivo di realizzare in concreto una certificazione delle competenze per la classe quinta basata, in un’ottica europea, sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente (1) e quindi sulle competenze di cittadinanza previste dal DM 139/2007 (2).
La convinzione su cui si basa la nostra riflessione è che la competenza non è un “qualcosa” che si manifesta all’improvviso nel cittadino europeo di 16 anni. È un processo di sviluppo di molteplici fattori caratterizzanti le diverse dimensioni della personalità del soggetto in formazione (dimensione cognitiva e metacognitiva, pratico-operativa, intra e intersoggettiva), un processo di crescita graduale in ambienti educativi coerenti e adeguati.
Il processo di costruzione e sviluppo della competenza si può sintetizzare in quell’imparare a imparare che diventa, nella complessa, fluida e “liquida” (Bauman) knowledge society, la chiave di volta per:
• per lo sviluppo e la crescita personale (competenze individuali);
• per costruire una cittadinanza attiva e consapevole (competenze collettive).
È proprio qui che si innesta il percorso di studio e ricerca 3T, il cui focus è la progettazione e sperimentazione di una didattica-attiva per UdA (Unità di Apprendimento) imperniate su competenze chiave, coerentemente con quanto previsto dalla certificazione e in continuità con quanto in via di elaborazione da parte di molte scuole superiori del Veneto e del Vicentino in particolare (3).
Uno degli obiettivi-cardine del nostro percorso formativo è quello di CITTADINANZA, una “cittadinanza a 360°” che possa caratterizzare il cittadino competente nell’attuale “fluida” società.
Il bambino di oggi dovrebbe diventare un cittadino capace di agire, re-agire e co-agire pensando in una società in cui l’unica certezza è l’incertezza.
Le istituzioni, la scuola in primis, non possono agire in maniera anacronistica: si tratta di capire che i processi di conoscenza e quindi di apprendimento del bambino e del giovane d’oggi sono cambiati. Una didattica tradizionale trasmissiva e nozionistica non è adatta ai contesti formativi attuali. Serve una didattica costruttivista, learning centered, capace di porre al centro l’allievo, che diventa soggetto attivo del proprio percorso di apprendimento, un allievo con “una testa ben fatta” (Morin).
In questo contesto le tecnologie, da quelle dell’informazione e comunicazione (legate al web 1.0) a quelle emergenti, le tecnologie digitali e sociali (web 2.0), possono diventare per gli studenti:
• partner intellettuali che aiutano a pensare, perché gli studenti apprendono “con” e non “dalle” tecnologie (Marconato);
• strumenti/artefatti che valorizzano, accanto al sapere formale, quello informale e non formale;
• strumenti che offrono scaffolding cognitivo e affettivo.
Ecco allora che prende forma l’idea 3t di “cittadinanza digitale”, volta a ridurre il digital divide, importante causa del knowledge divide.
COME E’ TRADOTTO IN PRATICA TUTTO QUESTO NEL PROGETTO 3T?
Il tentativo di sperimentare quotidianamente una didattica attiva e co-costruttiva, volta a promuovere un apprendimento significativo, non rimane chiuso entro le pareti scolastiche, ma si apre a una condivisione sociale mediante gli ambienti di apprendimento del Progetto 3T:
- questo blog, ambiente per la narrazione e documentazione dei percorsi di apprendimento (UdA);
- il Wiki 3T, piattaforma per la co-costruzione e condivisione sociale dei Learning Seeds, le nostre UdA 2.0;
- il podcast 3T, che raccoglie le narrazioni a puntate create dalla viva voce dei piccoli protagonisti.
Di tutto questo si è parlato giovedì 12 aprile in un incontro speciale che si è tenuto presso la Scuola Primaria di San Bortolo di Arzignano, in presenza del Dirigente Scolastico dott. Claudio Molon e al quale hanno partecipato i genitori degli alunni delle classi seconde e le insegnanti di classe seconda Barbara Bevilacqua e Giorgia Fochesato.
Ospite d’onore della serata è stata la Prof. Maria Renata Serena Zanchin che ha spiegato ai genitori il significato e la valenza formativa di un insegnamento/apprendimento per competenze, evidenziando come il progetto 3t traduca in pratica questo nuovo modo di fare scuola che vuole innanzitutto essere attento al soggetto che apprende.
I veri protagonisti della serata sono stati i genitori che, in un ampio spazio di discussione e di dialogo, hanno apportato un prezioso contributo con interventi molto significativi.
Queste le tematiche affrontate durante la serata:
(1) Raccomandazione EU 2006
(2) Fioroni: Regolamento relativo all’adempimento dell’obbligo di istruzione
(3) Progetto 1758, detto della RVC e altri percorsi sull’implementazione della riforma
Inss. Barbara e Giorgia
45.510725
11.337981